Interessante opportunità per seguire lezioni scolastiche... stando a casa - di Cristina Rocchetto

Scrivo sul Webgiornale dopo tanti anni trascorsi nel silenzio: tra il 2005-2006, infatti, ancora residente in Germania, ho curato per questo sito la rubrica “Finestra aperta su”; in Italia dall’inizio del 2007, ho recentemente ripreso a curare un’altra rubrica per un altro sito (http://www.socialidarity.it/, “Lavoro? Chi cerca trova”) dalla quale offro consulenze ed orientamento a chi cerca lavoro, dando anche una mano nella compilazione della lettera di accompagnamento al proprio curriculum vitae (CV);

sul sito sono in rete indicazioni pratiche per rendere più efficace la propria ricerca di lavoro e sono offerti altri servizi e forme di consulenza, che potrebbero tornare utili anche al cittadino emigrato, perciò tengo a segnalare la sua esistenza. Ho mantenuto nel frattempo la promessa fatta a me stessa di dedicare uno studio al problema del sistema scolastico tedesco, della sua selettività, dunque della sua impostazione fondamentalmente discriminativa (“discriminare” vuol dire “dividere”) e dell’esistenza delle differenziali in Germania (le Sonder-Schule). Sto cercando il modo di pubblicare il mio lavoro, di impostazione storico-sociologica, per fargli avere più risonanza possibile, cercando un’organizzazione orientata alla salvaguardia dei diritti del bambino che, trattenendosi pure la gran parte delle entrate, mi aiuti in quest’intento in nome di un diritto allo studio più democraticamente inteso. Durante i miei ultimi anni esteri, inserita nelle scuole come assistente all’integrazione dei bambini stranieri ed, infine, in particolare di quelli italiani, mi è capitato di incontrare persone che si lamentavano o di non aver frequentato scuole italiane, o di non averne frequentate di qualità, o di non avere materiale per poter trasmettere la cultura impartita nelle scuole del nostro Paese ai propri figli nati all’estero e formati secondo programmi diversi. Per quanto riguarda gli anni dell’asilo di mio figlio, ricordo anche me stessa alla ricerca di quasi ormai introvabili favolette e filastrocche che ai miei tempi venivano registrate sui dischi… Dove sono? … Ormai, esiste solo tanto materiale multimediale, che combina audio e video e che i bimbi ascoltano guardando la TV e stimolando il loro encefalo in maniera diversa da come era stimolato il nostro… con tutti i problemi che alcuni studiosi delle neuroscienze ipotizzano collegati alla loro tendenza alla noia e/o mancanza di attenzione alle lezioni frontali sulle quali la scuola continua ad essere tradizionalmente impostata…. ma questo è un argomento diverso da quello che volevo affrontare con questo articolo. Più ostico il discorso quando i ragazzini crescono: hanno i loro compiti scolastici, come si fa a sperare di poter mettere tra le loro mani un’Eneide in edizione integrale? Certo, esistono ora, per i ragazzi tra le ultime classi delle elementari e le medie, edizioni a loro rivolte (basta andare in una libreria di testi italiani anche online e chiedere), che per lo meno rendono i nostri figli consapevoli dell’esistenza di alcuni classici dell’epica (Iliade, Odissea, Eneide in particolare) e della traccia della loro trama. Però… dopo? Infatti, come è comprensibile, i programmi scolastici variano da Paese a Paese, e c’è chi soffre di non vedere i propri figli studiare la storia, per esempio, come facciamo noi in Italia, già dalle elementari; in più, materie come storia e geografia sono ovviamente impostate in maniera diversa a seconda del Paese dalle quali le si studia, ovvero secondo un punto di vista “culturocentrico”: in Italia, diamo più enfasi al periodo greco, per esempio; in Germania, si parla di Grecia e Magna Grecia per lo più al Liceo… ossia, ai ragazzi che al Liceo arriveranno… alle elementari c’è un gran baccano fatto attorno al periodo medievale ed alle figure dei suoi cavalieri, Carlo Magno in testa; le scienze e la matematica sono in genere molto curate, in Germania, dove molte scuole hanno addirittura spazi e laboratori che noi spesso non abbiamo; ma la grammatica, se la si studia in modo sistematico, e non lo si fa sicuramente alle elementari, comunque è una grammatica che riguarda la lingua tedesca e non quella italiana. Io qui vorrei perciò senz’altro segnalare a chi legge dalla Germania l’esistenza di siti dedicati alla scuola ed alla cultura italiana. La loro utilità sta nel fatto che alcuni di loro mettono in rete materiale audio da ascoltare come se si fosse veramente di fronte ad un professore. In particolare, mi è capitato di trovare un sito davvero interessante dal punto di vista specificato: si tratta del sito di un professore di liceo, Luigi Gaudio, che ha messo in rete vere e proprie lezioni di moltissime discipline scolastiche tenute di fronte a scolaresche in carne ed ossa, e perciò anche con tutte le interruzioni, le piccole polemiche e le sgridatine che condiscono e dinamizzano le ore trascorse a scuola dai nostri angioletti (http://www.gaudio.org/). E’ proprio questo aspetto a rendere in realtà molto vivo, reale e potenzialmente divertente il materiale da ascoltare, oltre che trasmettere a chi lo ascolta da un contesto linguistico diverso un italiano parlato nella sua dinamica immediatezza. Io credo che sia questa caratteristica che, oltre a non rendere pesante l’ascolto e troppo pedante l’intento, possa essere la leva sulla quale genitori italiani all’estero – ma anche giovani studenti stranieri desiderosi di imparare l’italiano sentendolo praticare “dal vivo” – possano giocare per esporre i loro cari adolescenti alla lingua italiana trasmessa attraverso contenuti culturalmente senz’altro validi per la loro età…. Il materiale, intendiamoci, può essere utilizzato anche dagli stessi genitori per rinfrescare le proprie conoscenze e trasmetterle ai figli delle elementari facendo le dovute sintesi…E’ chiaramente necessario il computer ed un collegamento internet, ma si possono scaricare file con audio per poi ascoltarli in tutta calma nel luogo di casa propria più comodo e favorevole alla concentrazione. Spero che questa segnalazione possa tornare utile a qualcuno. Saluto tutti, in particolare chi, leggendo, si è ricordato di qualcuno dei miei articoli e delle mie interviste scritti un tempo per il webgiornale e che ogni tanto vedo saltare fuori dalla rete. Cristina Rocchetto

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