E basta con questi genitori che vogliono fare gli avvocati dei figli! - di Luigi Gaudio
Gli ultimi casi e la polemica scoppiata al Liceo Parini di Milano sono la punta di un iceberg, su cui è arrivato il momento di fare chiarezza, non per difesa d'ufficio della categoria, ma per amore della verità. È ora di finirla con questi genitori giornalisti, genitori avvocati, genitori manager, genitori imprenditori, genitori qualsivoglia, (e, cosa ancora peggiore, genitori docenti) che vogliono a insegnarci la professione dell’insegnante. Dal momento che si ritengono così esperti e competenti, perché non hanno scelto la nostra professione, invece della loro? Scusate lo sfogo, ma probabilmente voi, che insegnate in altre parti di Italia, non avete idea della invadenza genitoriale, che a Milano ha assunto livelli davvero preoccupanti, con i figli che stanno a guardare, contenti del fatto che, a casa, non trovano chi dà man forte al progetto educativo della scuola, ma chi asseconda il loro disimpegno, con la scusa della incapacità del docente. Come non capire, quindi, come mai ben
Sono d'accordo. Credo che lo sviluppo delle competenze sia comunque il futuro della scuola e della vita in generale. Qusto prevede una riflessione sulle competenze implicite di partenza degli scolari e un lavoro ad ampio spettro in classe da parte degli insegnanti. Bisogna ad esempio puntare sulla motivazione (che spesso è diversa negli alunni), bisogna valorizzare e curare il rapporto tra insegnante e studenti e in alcuni casi recuperarlo, bisogna lavorare sulle emozioni e fare in modo che gli studenti riescano a gestirle e sfruttarle come risorsa, e molto altro ancora ....
RispondiEliminaLa differenza sostanziale tra l'esito della certificazione e il voto in pagella è che la certificazione è il risultato, la fotografia delle competenze in quel preciso istante, il voto in pagella mostra invece un quadro più ampio ... Cosa ne pensate?